A Savignano l’aula magna della Accademia dei Filopatridi gremita di pubblico attento e interessato per la conferenza su “Il grande progetto Pompei. Un grande cantiere per la conoscenza, la conservazione, la fruizione”. Apprezzatissime le relazioni degli accademici Giovanni Nistri generale di Corpo D’Armata dei carabinieri e direttore generale del “Grande Progetto Pompei” e il professore Massimo Osanna soprintendente dei Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia. All’inizio il presidente della Filopatridi Roberto Valducci ha ricordato gli accademici defunti nel 2015: Lorenzo Cappelli, Luciano Foglietta e Flavio Nicolini e ha chiesto poi di osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terrorismo in Francia. “Stiamo predisponendo l’impiego dei 105 milioni di euro della Comunità Europea per salvare Pompei – dice il generale di Corpo D’Armata Giovanni Nistri – Pompei non è un monumento ma 74 ettari dei quali una quarantina scavati. Pompei risente di tutte le difficoltà di una città, ma non ha il proprietario che sistema ogni più piccola difficoltà. Nel 2012 abbiamo avuto oltre due milioni di visitatori con un incremento del 28%. Serve mettere in sicurezza tutta la Pompei storica. Poi un progetto per consentire di conoscere una volta per tutte quello che è lo stato delle singole murature, degli intonaci e intervenire in maniera programmata. Otto milioni di euro saranno spesi per il piano della conoscenza e 85 milioni per interventi sulle opere. Due milioni di euro serviranno per il piano della sicurezza per non sentire dire sempre che è stato violato il sito di Pompei. Oggi Pompei è un cantiere aperto per mettere in sicurezza tutta la storica località. Pompei vive”. Il soprintendente Massimo Osanna ha detto che finalmente ha preso corpo il grande intervento su Pompei. “C’erano stati anni e anni di abbandono con anche la manutenzione ordinaria per lungo tempo abbandonata. Pompei ha un problema di dissesto idrogeologico e bisogna prima di tutto fare un piano di intervento su questo per evitare smottamenti che possono travolgere le strutture. Ora tutto sta ripartendo per salvare Pompei: non solo parole, ma fatti”. Al termine gli accademici si sono recati al cimitero di Gatteo per un omaggio all’accademico scrittore e giornalista Ezio Camuncoli la cui tomba è stata restaurata mei mesi scorsi a cura della Accademia dei Filopatridi. Ermanno Pasolini