di Ermanno Pasolini
I terremoti alla Accademia dei Filopatridi di Savignano. Interessante convegno nell’aula magna del grande sodalizio culturale savignanese avente come oggetto di discussione l’attualissimo tema dei terremoti. Dopo l’introduzione del presidente Roberto Valducci, sono intervenuti Paola Pescerelli Lagorio presidente della “Casa Museo Raffaele Bendandi” di Faenza che ha trattato il tema “Raffaele Bendandi: scienza e passione” e Paolo Rava, dell’Università di Bologna che ha parlato di “Soluzioni e proposte di sicurezza sismica”. Fra il pubblico anche il sindaco di Savignano Filippo Giovannini e il presidente del consiglio comunale Lorenzo Silvagni, entrambi ingegneri strumentisti, il capitano Francesco Esposito comandante la Compagnia Carabinieri di Cesenatico e il luogotenente Vincenzo Di Canosa comandante la stazione carabinieri di Savignano. Interessante è stato riscoprire le teorie di Raffaele Bendandi (Faenza 1893-1979) che creava sismografi ancora oggi funzionanti e che ha dedicato circa 60 anni degli 85 della sua vita allo studio dell’astronomia. “Bendandi – dice Paola Pescerelli Lagorio – era un autodidatta che ha frequentato la quinta elementare. A undici anni era già appassionato di astronomia e comprava i fascicoli di Camillo Flammarion di astronomia popolare. L’evento del terribile terremoto del 28 dicembre 1908 a Messina lo spinge a interessarsi dei terremoti e soprattutto a studiare per riuscire a prevederli. Ha dedicato tutta la sua vita a questo obiettivo e fino alla morte ha perseguito questo scopo lasciando la previsione più eclatante per il 6 aprile 2521, in cui secondo Bendandi ci sarà una configurazione planetaria tale da portare la comparsa o scomparsa di terre emerse”. Sulla previsione o meno dei terremoti ha parlato poi Paolo Rava: “Secondo me per ora i terremoti non si possono prevedere però è possibile prevenire e mettere in sicurezza i nostri fabbricati dove noi abbiamo i nostri cari. Per cui le tecniche contemporanee architettoniche ci possono aiutare a mantenere in vita i nostri fabbricati anche nel momento del pericolo. Per cui occorre immediatamente mettere in campo la verifica sismica dei fabbricati per potere avere le strategie più giuste. Gli edifici esistenti possono essere esaminati con un sistema di verifica sismica semplificata e sapere se il fabbricato ha bisogno di ristrutturazione. Quei fabbricati che risultano non idonei a un possibile sisma e quindi pericolosi per la vita, possono in questo modo essere messi in sicurezza”.