La Grande Guerra (1915-1918) raccontata dai combattenti savignanesi. Per quasi 90 anni presso la Rubiconia Accademia dei Filopatridi sono state conservate oltre 200 lettere scritte (foto) dai savignanesi che si trovavano sul fronte e comunque in guerra, a Ulisse Topi,che fu accademico della Filopatridi e direttore della biblioteca. Nel 2002 Federica Oppioli, studentessa di Rimini, preparò la tesi di laurea sulle lettere dei savignanesi dalla guerra. Sono state raccolte nel ibro ‘La contrattazione del combattente’ edito da La Mandragora, 330 pagine, 25 euro. Dal fronte i soldati scrivevano le loro lettere a Ulisse Topi per raccontare le proprie imprese eroiche come Raffaele Berardi, detto Farel. Narrava le sue gesta in prima linea e la necessità di vincere la guerra. Scriveva anche che rifiutò la promozione a ufficiale perché sarebbe stato costretto a seguire un corso di tre mesi lontano dal fronte. Poi la delusione del volontario, Ulisse Bargelloni, 45 anni, che lamentava di essere disprezzato dai commilitoni considerato vecchio. La maggioranza erano contadini che scrivevano a Topi per avere licenze agricole, lui poteva accontentarli.