Il 9 marzo 2022 prossimo a Bologna – Aula Prodi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Piazza San Giovanni in Monte 2 – l’Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone parteciperà al convegno internazionale dedicato alle Accademie sorte lungo la via Emilia. Relatore sarà l’accademico segretario, già bibliotecario, Edoardo Turci che tratterà della “Rubiconia Accademia dei Filopatridi, già degli Incolti (sec. XVII) lungo la Via Emilia, nel cuore della Romagna”. Già Accademia “degli Incolti” – termine che all’epoca si allineava con altre denominazioni di Accademie della Romagna, l’Accademia dei Filopatridi con sede nel settecentesco Palazzo Gregorini, custodisce un considerevole patrimonio di volumi e documenti storici, risalente al sec. XVII. Un patrimonio librario e documentale di circa 80mila titoli, 371 manoscritti, 22 incunaboli o quattrocentine, circa 1400 cinquecentine con testi rari, e preziosi manoscritti. Riguardo la vecchia “Accademia degli Incolti” – che appare per la prima volta in un documento del 1651, in un’adunanza accademica con tema “La falsa amicizia” – questa venne ri-fondata nel 1801 dal savignanese Bartolomeo Borghesi, con Giulio Perticari e Girolamo Amati, come Rubiconia Simpemenia (poi Accademia) dei Filopatridi, più consona ai tempi. La sua (ri)nascita si colloca nel quadro di questa generale ristrutturazione delle istituzioni accademiche in stretta connessione con le nuove prospettive culturali aperte dall’età napoleonica, ma affonda le sue radici in un’antica e robusta tradizione accademico- scientifica locale e coincide con uno dei periodi di maggiore rigoglio della cultura romagnola: da un lato si richiama alla lezione della secentesca “Accademia degli Incolti” e trova alimento nella cultura erudita e antiquaria di Pietro Borghesi e del suo museo, dell’Amaduzzi, di Pasquale Amati; dall’altro, rappresenta una delle migliori espressioni di una cultura regionale che allora si affermava anche a livello nazionale proponendosi come punto di partenza di una “linea romagnola” nella cultura italiana dell’Ottocento, caratterizzata da un’austera fedeltà ai valori etico-artistici della tradizione e destinata ad incontrarsi con il classicismo di Giosue Carducci.
Edoardo Maurizio Turci, oltre che accademico, è comandante della Polizia locale di Cesenatico, ispettore onorario della Soprintendenza, giornalista-pubblicista, nonché studioso di storia locale con una sessantina di pubblicazioni, l’ultimo, Giulio Perticari (1779-1922) uno dei migliori ingegni del classicismo italiano.