Il prestigioso riconoscimento dell’Accademia dei Filopatridi consegnato ieri al comandante generale dell’Arma
di Ermanno Pasolini – Il Resto del Carlino
Di fronte a decine di militari dell’Arma dei Carabinieri, fra i quali diversi generali e comandanti di compagnie e stazioni, il prefetto Rinaldo Argentieri, il vicesindaco Nicola Dellapasqua, ieri a Savignano sul Rubicone nell’aula magna dell’Accademia dei Filopatridi è stato conferito il premio ‘Lom D’Or 2024’al generale di corpo d’armata Teo Luzi, comandante generale de carabinieri e accademico d’onore. Il premio Lom d’Or fondato nel 1958 dalla poetessa Bruna Solieri Bondi, dedicato ai romagnoli illustri, fu così chiamato perchè simbolo della lampada di cui parla Giovanni Pascoli nella sua ode, con il verso “Io sono una lampada ch’arda soave”, dove la poesia è simboleggiata da una lampada che illumina le scene e il trascorrere della vita umana più intima, più trepida e più mesta. Dopo la morte della poetessa Solieri il premio fu continuato dall’Accademia Degli Incamminati di Modigliana e dalla Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano e poi solo da quest’ultima. Un premio tutto romagnolo ma che ha valenza nazionale e internazionale.
Il generale Teo Luzi è nato a Cattolica il 14 novembre 1959, dal 16 gennaio 2021 è comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. Ha intrapreso la carriera militare nel 1978 entrando nel 160º Corso dell’Accademia Militare di Modena; finì successivamente gli studi nella Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma nel biennio 1980-1982. Frequentò il 117º Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di guerra di Civitavecchia dell’Esercito e, nel 1994, il 1º Corso dell’allora neonato ISSMI (Istituto superiore di stato maggiore interforze). Partecipò nel 2012 alla 64ª sessione ordinaria IASD (Istituto alti studi per la difesa).
“Ringrazio l’Accademia dei Filopatridi per questo prestigioso riconoscimento – ha detto il generale Luzi che ha tenuto una lectio magistralis – L’Arma dei Carabinieri ha due grandi funzioni: una militare e una di polizia. Essere militari è l’elemento di efficienza e abbiamo un rapporto di collaborazione eccezionale con il Ministero degli Interni. Partecipiamo alle forze internazionali di Pace nel mondo al fianco delle forze armate. Poi facciamo parte anche della Protezione Civile a difesa della gente e al fianco delle altre forze come è successo durante l’alluvione di maggio in Emilia-Romagna. Siamo presenti in tutti i comuni, più di 7.400, al fianco dei quasi 60 milioni di abitanti italiani. L’Arma all’estero fa operazioni di pace in Paesi amici e alleati. Partecipiamo alle operazioni di Europol che combatte il terrorismo e criminalità organizzata. E’ stata costituita una Procura Europea che persegue i crimini commessi nei confronti dell’Unione Europea. Dal 2023 tutte le ambasciate italiane hanno carabinieri in servizio”.
Ora il generale Teo Luzi fa parte della folta schiera dei romagnoli illustri che hanno ricevuto la Lom d’Or. Il primo conferimento del premio avvenne nel 1958 a San Marino a Federico Fellini, Marino Moretti, Aldo Spallicci, Diego Fabbri e Sergio Zavoli. La Lom d’Or dal 2003 in poi è stata assegnata a tanti personaggi romagnoli fra i quali monsignore Pietro Sambi, Giancarlo Mazzuca, direttore del Qn, lo stilista Giuseppe Zanotti, il professore Umberto Paolucci braccio destro di Bill Gates, gli allenatori Arrigo Sacchi e Alberto Zaccheroni, il presidente Abi Antonio Patuelli, Gloria Manzelli di San Mauro Mare, direttrice del carcere di San Vittore di Milano, l’astrofisico Renzo Sancisi, lo scultore Ilario Fioravanti, il senatore Lorenzo Cappelli, l’imprenditore Roberto Valducci, il medico di fama mondiale Bruno Gridelli, Dom Giustino Farnedi di Roversano di Cesena e l’imprenditore Filiberto Muccioli di Savignano sul Rubicone.