Domenica 20 ottobre 2024
alle ore 10.00 nell’Aula Magna della Rubiconia Accademia dei Filopatridi
Ricordo del 70° di ROMAGNA MIA
del M° SECONDO CASADEI
Relazioni
Prof. FRANCO DELL’AMORE
Storico della musica
ROMAGNA MIA 70 ANNI DOPO-TUTTO!
MORENO “IL BIONDO” CONFICCONI
Musicista, Compositore, Produttore
DAL BALLO FOLKLORISTICO ROMAGNOLO ALLA ROMAGNA 2.0
Nell’occasione verranno consegnati gli Attestati di Appartenenza agli Accademici con 25 anni di iscrizione all’Albo e che hanno dimostrato il continuo legame affettivo e culturale al nostro Sodalizio
e
le Borse di Studio “Avv. Gino Vendemini” 2024 destinate ai maturati nell’A.S. 2022/2023 ed offerte in collaborazione con il Comune di Savignano sul Rubicone e IVAS di San Mauro Pascoli
Prof. FRANCO DELL’AMORE
Ha studiato musicologia alla Scuola di Perfezionamento in Filologia e Paleografia
musicale dell’Università di Bologna, sotto la direzione del prof. Giuseppe Vecchi, con
il quale ha collaborato per più di 20 anni. Ha poi conseguito il diploma di musica
elettronica presso il Conservatorio di Pesaro.
Si occupa, da oltre quarant’anni, di musica antica, etnica e contemporanea. Ha
condotto studi sulla storia della musica colta e folclorica, con la conseguente
pubblicazione di numerosi saggi. Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) segnala oltre
90 titoli di suoi contributi relativi alla storia dello spettacolo.
Dal 1979, è stato promotore di eventi musicali in Italia e all’Estero. Ha curato la
direzione artistica di diversi festival musicali e organizzato più di 2.000 concerti in
tutto il mondo.
Come bibliofilo, oltre alla biblioteca personale, ha costituito un archivio di documenti
storici e musicali disponibili, per motivi di studio, in sede e in forma digitale sul sito
www.dellamore.it».
La storia del valzer Romagna mia – composto nel 1954 da Secondo Casadei e il
cui successo è semplicemente mondiale – rimanda all’imponderabilità del successo di
un brano musicale. Cercare di individuare i motivi e le caratteristiche che possono
fare la fortuna di una creazione artistica, è come credere all’intervento di un deus ex
machina, di cui nemmeno le grandi case discografiche riescono a dotarsi. Si può dire,
invece, del processo di identificazione nel brano che ne scaturì e del ruolo di bandiera
musicale della Romagna, cui tuttora il valzer adempie. Se il titolo fosse rimasto
quello iniziale di Casetta mia non sarebbe diventato – credo – il brano più eseguito
dalle orchestre da ballo italiane. Bene fece Casadei a raccogliere il suggerimento,
datogli da Carlo “Cafer” Ferrini, di mutare il nome della canzone. Quest’ultimo aveva
già, nel 1950, composto un valzer intitolato Romagna mia, ma il destino si è
appropriato del brano di Secondo.
Ciò che Secondo Casadei non poté vedere e di cui non riuscì a godere fu
l’incontrovertibile successo commerciale che il genere musicale avrebbe avuto negli
Anni Settanta. La sua orchestra generò, per clonazione, una miriade di altre
formazioni la cui semplice menzione assomiglierebbe ad un elenco telefonico. Le
richieste di serate di “liscio” e le formazioni orchestrali negli Anni Settanta crebbero
a tal punto che, solo in Romagna, si contarono più di 400 orchestre di musica da
ballo. Undici furono i gruppi che scelsero di chiamarsi “Casadei”, senza alcun legame
di parentela, solo perché quel nome aveva un grosso richiamo. Fu l’inflazione del
“liscio” e non solo in Romagna. Divenne anche un grosso affare economico:
orchestrali, discografici, impresari, autori, compositori, gestori di balere, festival
politici e l’onnipresente SIAE guardarono più agli incassi che alla qualità della
musica. Venne prodotto uno sterminato repertorio di ballabili rifatti su di un modello
consolidato e aventi due caratteristiche: uno stile legato alla tradizione e una nuova
scrittura perché si potessero incassare anche i diritti d’autore.