Domenica 19 marzo 2023 alle ore 10.00
nell’Aula Magna della Rubiconia Accademia dei Filopatridi
Celebrazione 150° della morte di NAPOLEONE III
(1808 – 1873)
CONFERENZA COMMEMORATIVA
dal titolo
NAPOLEONE III E LA CULTURA ITALIANA: L’ESEMPIO DELLE OEUVRES COMPLÈTES DI BARTOLOMEO BORGHESI
Interventi:
Dott.ssa CHIARA CALVANO
Università Ca’ Foscari di Venezia
LE OEUVRES COMPLÈTES DE BARTOLOMEO BORGHESI:
UNA STORIA ANCORA TUTTA DA SCRIVERE
Dott. ALFREDO SANSONE
Università degli Studi della Calabria
UN CARTEGGIO RITROVATO: BARTOLOMEO BORGHESI E LUIGI NARDI
Alfredo Sansone
Abstract
Un carteggio ritrovato: Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi
Il carteggio epistolare superstite fra Bartolomeo Borghesi (1781-1860) e Luigi Nardi (1777- 1837) consta di 343 lettere, rinvenute tra vari fondi archivistici pubblici e privati. Di queste lettere solo un esemplare fu pubblicato nel grande progetto francese di edizione delle opere di Borghesi voluto da Napoleone III. Un tale drastico taglio è da ascrivere essenzialmente ai criteri adottati dalla commissione incaricata dall’imperatore dei Francesi per la realizzazione del progetto, che escludeva sistematicamente le epistole ritenute di minor interesse sul piano scientifico.
Lo studio di questo carteggio ha permesso di far luce non solo su diverse disquisizioni dotte affrontate da Borghesi e Nardi (questioni di epigrafia, filologia, storia antica, storia ecclesiastica, letteratura italiana, ecc.), elargendo nuovi e interessanti elementi sulla loro attività scientifica e sulla formazione del metodo di studio borghesiano, così apprezzato da Theodor Mommsen, ma anche di gettare uno sguardo inedito su vicende politiche del tempo.
A titolo di esempio si possono ricordare le azioni diplomatiche intraprese per entrare in contatto diretto con Napoleone Bonaparte, cui Borghesi e Nardi volevano conferire il titolo di socio ordinario dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano, o ancora le relazioni intessute da Borghesi con il generale austriaco Laval Nugent von Westmeath (1777-1862), incaricato di condurre la campagna militare in Italia contro il viceré Eugenio di Beauharnais (1781-1824) nel 1813 dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia. Borghesi riferirà infatti a Nardi di essere stato più volte a pranzo con il generale a Savignano e di aver appreso dalle sue parole quali sarebbero stati gli spostamenti delle truppe in Romagna e le strategie in preparazione, puntualmente comunicate al suo corrispondente.
Molto frequenti sono poi le discussioni relative all’organizzazione e al funzionamento dell’Accademia dei Filopatridi, che segnano una parte importante del loro dialogo epistolare. Grazie a questi scambi è stato così possibile rivedere numerosi aspetti della vita accademica, tra i quali la data stessa della sua fondazione.
Con il presente intervento si intende dunque fornire una panoramica generale di alcuni degli aspetti più rilevanti emersi da questo carteggio, che ancora di più fanno comprendere quanto gli epistolari siano importanti per conoscere particolari inediti della nostra storia che, altrimenti, giacerebbero perduti e dimenticati.
Profilo
Alfredo Sansone si è formato presso l’Università della Calabria, conseguendo la laurea triennale in Lettere e Beni Culturali nel luglio 2012. Si è poi specializzato presso l’Università degli Studi di Pavia in Antichità Classiche e Orientali nel 2015, dove ha poi ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Storia nel 2019, trascorrendo anche un periodo di ricerca presso l’Institutum Classicum dell’Università di Helsinki come PhD Fellow nel maggio 2018. Nel 2019 è risultato vincitore di una borsa di studio triennale Post-Doc presso la Scuola Superiore di Studi Storici dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, terminata nell’ottobre 2022, dove si è occupato dello studio del carteggio epistolare fra Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi.
Ha partecipato a diversi convegni nazionali e internazionali, tra cui più di recente il XVI Congresso Internazionale di Epigrafia Greca e Latina, tenutosi a Bordeaux il 2 settembre 2022. Sempre nel settembre 2022 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di Seconda Fascia nel Settore Concorsuale 10/D1 – STORIA ANTICA. Attualmente è professore a contratto in Storia Romana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.
È membro del comitato di redazione della rivista Sibrium di Varese e socio corrispondente dell’Accademia dei Filopatridi di Savignano. Dal 2019 collabora al progetto internazionale di digitalizzazione della documentazione epigrafica dell’Italia romana “EAGLE-EDR”.
I suoi interessi di ricerca coinvolgono principalmente argomenti di storia romana ed epigrafia latina e vertono in particolare sull’analisi della documentazione epigrafica della Lucania antica, cui ha dedicato, oltre a vari articoli, una monografia nel 2021 (Lucania romana. Ricerche di prosopografia e storia sociale, Roma, Quasar). Altro suo campo d’indagine privilegiato è la storia degli studi classici fra Settecento e Ottocento, con particolare riguardo alla figura di Bartolomeo Borghesi e al suo ruolo pionieristico nello sviluppo scientifico in senso moderno di discipline comel’epigrafia, la prosopografia e la numismatica.
Le Oeuvres complètes de Bartolomeo Borghesi: una storia ancora tutta da scrivere.
Chiara Calvano
Pubblicata a Parigi tra il 1862 e il 1897, l’edizione delle Oeuvres complètes rappresenta non solo la imprescindibile base per la conoscenza dell’opera di Bartolomo Borghesi, ma anche un esempio di monumentale impresa scientifica alla cui progettazione e stesura concorsero efficientemente francesi, italiani e tedeschi.
Con decreto dell’8 agosto 1860 Napoleone III ufficializzò il suo appoggio alla realizzazione dell’opera stabilendo che la sua edizione si sarebbe fatta a spese della lista civile dell’imperatore stesso e a tal fane nominò una Commissione formata da Léon Renier, Adolphe Noël des Vergers, Giovanni Battista de Rossi ed Ernest Desjardins in qualità di segretario. A questi venne data facoltà di aggregarsi dei collaboratori, i quali contribuirono alla raccolta dei materiali (editi e inediti) e alla stesura delle note di aggiornamento e integrazione.
Ma quale, in base alle singole capacità e agli interessi di ciascuno, fu l’apporto dei membri della Commissione e dei loro collaboratori alla realizzazione di quest’opera? Come nacque l’idea del progetto e come fu sviluppato? Come ottenne l’appoggio determinante dell’imperatore di Francia? Come riuscirono a ottenere la concessione temporanea dei materiali inediti, proprietà degli eredi Borghesi Manzoni?
Questi sono solo alcuni dei quesiti circa la vicenda editoriale e scientifica delle Oeuvres che non hanno ancora trovato risposta poiché tutto o quasi di ciò che fino ad oggi si sa è ricavabile dalla lettura delle relazioni periodiche compilate dal Desjardins.
Nel presente intervento si cercherà di entrare il più possibile nel vivo della storia ancora non realizzata di questa imponente edizione partendo dai carteggi intercorsi tra i diversi collaboratori, con un’attenzione particolare allo scambio epistolare tra Giovanni Battista de Rossi e Wilhelm Henzen con Leon Renier. Inoltre, saranno presentati documenti inediti rinvenuti all’interno del Lascito de Rossi conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana che aiuteranno a fornire un quadro più completo sul modus operandi attuato durante gli anni di collaborazione.
Profilo
Dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” con una tesi in Letteratura latina, Chiara Calvano ha proseguito i suoi studi presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove, nel luglio 2019, ha conseguito la laurea magistrale in Scienze dell’Antichità: letterature, storia e archeologia con una tesi di laurea in Epigrafia latina e votazione 110/100 e lode. Nel 2020 è risultata vincitrice di una borsa di studio triennale di dottorato presso il medesimo ateneo con un progetto sul rapporto scientifico tra Giovanni Battista de Rossi e Wilhelm Henzen. Per lo sviluppo di tale progetto, Chiara Calvano ha vinto anche un’ulteriore borsa di studio messa a bando dalla Lemmermann Foundation per l’anno 2022, trascorrendo un periodo di studi a Roma.
I suoi interessi di ricerca vertono principalmente intorno ad argomenti di Epigrafia latina e Storia della Scienza, in particolare lo studio della tradizione epigrafica manoscritta e la storia degli studi epigrafici, che l’hanno portata a trascorrere periodi di ricerca in giro per l’Italia e l’Europa e a frequentare numerose biblioteche dislocate sul continente, in particolare si ricordano qui i soggiorni a Parigi, Berlino, dove è stata ospite dell’Accademia delle Scienze per lo studio del materiale epigrafico conservato negli archivi dell’Accademia stessa e del Corpus Inscriptionum Latinarum, e la costante frequentazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, dove, sotto la guida del personale della biblioteca, ha intrapreso il lavoro già avviato da Marco Buonocore di riordino, foliazione nonché ovviamente di studio del Lascito de Rossi.
Ha partecipato a convegni e workshop nazionali e internazionali, tra cui anche la Troisième atelier de formation doctorale intensive en Épigraphie du Monde Romaine, tenutasi presso l’Université de Poitiers dal 3-7 settembre 2018, con un intervento dal titolo Alle origini della critica dei falsi epigrafici: Jan Gruter e le sue spuriae.
Da diversi anni collabora attivamente con i laboratori di epigrafia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e ultimamente ha iniziato a contribuire alla digitalizzazione della documentazione epigrafica dell’Italia romana all’interno del progetto “EAGLE-EDR” con la schedatura delle sortes tramandate per via manoscritta da Aldo Manuzio il Giovane.