Folto pubblico alla conferenza del 150° anniversario della morte dell’ex imperatore fautore della stampa dell’opera dello storico Bartolomeo Borghesi
di Ermanno Pasolini, Il Resto del Carlino
Un folto pubblico a Savignano sul Rubicone nell’aula magna dell’Accademia dei Filopatridi ha seguito la conferenza commemorativa del 150° della morte di Napoleone III, fautore della stampa dell’opera omnia dello storico e letterato savignanese Bartolomeo Borghesi, conservata presso la Filopatridi.
Presentati dal presidente Vincenzo Colonna, i relatori sono stati l’accademico Alfredo Sansone, autore della tesi di dottorato dal titolo ’Il carteggio epistolare fra Bartolomeo Borghesi e Luigi Nardi’ e Chiara Calvano dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che ha trattato: “Le Oeuvres complètes de Bartolomeo Borghesi: una storia ancora tutta da scrivere”, pubblicata a Parigi tra il 1862 e il 1897.
Dice Chiara Calvano: “L’edizione delle Oeuvres complètes rappresenta non solo l’imprescindibile base per la conoscenza dell’opera di Bartolomeo Borghesi, ma anche un esempio di monumentale impresa scientifica alla cui progettazione e stesura concorsero efficientemente francesi, italiani e tedeschi. Con decreto dell’8 agosto 1860 Napoleone III ufficializzò il suo appoggio alla realizzazione dell’opera stabilendo che la sua edizione si sarebbe fatta a spese della lista civile dell’imperatore stesso e a tal fine nominò una commissione con facoltà di aggregarsi dei collaboratori che contribuirono alla raccolta dei materiali editi e inediti e alla stesura delle note di aggiornamento e integrazione”.
Ma quale, in base alle singole capacità e agli interessi di ciascuno, fu l’apporto dei membri della Commissione alla realizzazione di quest’opera? Come nacque l’idea del progetto e come fu sviluppato? Come ottenne l’appoggio dell’imperatore di Francia? Come riuscirono a ottenere la concessione temporanea dei materiali inediti, proprietà degli eredi Borghesi Manzoni? Continua Chiara Calvano: “Questi sono solo alcuni dei quesiti sulla vicenda editoriale e scientifica delle Oeuvres che non hanno ancora trovato risposta poiché tutto o quasi di ciò che fino ad oggi si sa è ricavabile dalla lettura delle relazioni periodiche compilate dal Desjardins. Ho cercato di entrare nel vivo della storia partendo dai carteggi intercorsi tra i diversi collaboratori, con un’attenzione particolare allo scambio epistolare tra Giovanni Battista de Rossi e Wilhelm Henzen con Leon Renier. Ho presentato documenti inediti rinvenuti all’interno del Lascito De Rossi conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana che aiutano a fornire un quadro più completo sul modus operandi durante gli anni di collaborazione”.
Nominati accademici Roberto Graziani, imprenditore di Cesena, dal 2019 presidente della Fondazione Carisp di Cesena e Maria Teresa Guerrini dell’Università di Bologna.