Sono poche le Regioni italiane che possono competere con l’Emilia – Romagna per ricchezza di tradizioni culturali e per continuità d’impegno letterario. Non è quindi un caso singolare che in Romagna esista un piccolo centro urbano ricco di storia e di civiltà, qual è Savignano sul Rubicone.
Savignano (circa 16.000 abitanti), situato sulla via Emilia, equidistante dalle città di Cesena e Rimini, è nato dalle rovine di un piccolo vicus (villaggio) romano ricordato anche nella celebre Tabula Peutingeriana col nome di Ad confluentes, ed in altri documenti con il nome di Compitum. Dell’epoca romana conserva ancora un ponte a tre archi (purtroppo rovinato dall’ultima guerra, ora ricostruito) che attraversa il Fiume Rubicone, quello stesso che Cesare varcò con la X legione nella notte fra il 9 ed il 10 gennaio del 49 a. C., dando origine alla guerra civile in Roma ed alla fine della Repubblica romana.
In epoca medioevale fu castello spesso conteso dai vari poteri politici e religiosi che si stavano affrontando, per cui dovette subire assedi ed occupazioni. Nel sec. XVI entrò definitivamente nel possesso dello Stato della Chiesa e poté finalmente conoscere la pace e la prosperità, tanto che nel sec. XVII era presente in questa Città una istituzione accademica, come apprendiamo da un documento del 1651 in cui viene citata un’adunanza accademica, tenuta nella Sala del Palazzo del Comune, nella quale un certo F. Righetti avrebbe recitato una composizione intitolata ‘La falsa amicizia’. Tale Accademia, denominata degli Incolti, raggiunse una certa notorietà a livello locale.
Nel 1689 in Savignano fu istituita una Biblioteca pubblica ‘perché possi li giovani esercitarsi ne gli studi e singularmente li poveri li quali hanno comodità de libri ad elli necessari et a perpetua gloria e decoro di detta Patria’. Molti cittadini illustri successivamente arricchirono tale Biblioteca lasciando alla loro morte il loro patrimonio di volumi e documenti storici: fra questi ricordiamo Giorgio Faberi (1702-1776), Giancristofano Amaduzzi (1740-1792), Pasquale Amati (1726-1796).
Nel 1801, per iniziativa di tre illustri cittadini savignanesi, i nobili Giulio Perticari, Bartolomeo Borghesi e Girolamo Amati, l’Accademia prese una nuova identità, assumendo un assetto arcadico secondo la cultura del tempo, con nomi e calendario propri del mondo della Grecia classica e si attribuì la denominazione di “Rubiconia Simpemenia dei Filopatridi”. Con tale appellativo si volevano evidenziare le finalità e le motivazioni della rinnovata istituzione. Essa era Simpemenia (cioè insieme di pastori) in quanto costituita da soci che si autodefinivano ‘Pemeni’ (cioè pastori nel senso arcadico): ciascun socio, oltre al nome pastorale, assumeva il nome della regione o campagna di residenza, così per esempio Bartolomeo Borghesi si chiamò Paleotimo Steleo; il conte Giulio Perticari si chiamò Alceo Compitano; Vincenzo Monti si chiamò Acrone Meonio, etc. Le Leges accademiche vennero redatte in latino arcaico epigrafico, secondo lo stile e le forme del “senatus consultum” romano; anche le Magistrature ricalcavano il modello latino, con il Triumvirato detto Trisandrio, il collegio dei Sette chiamati Eptandri, e la magistratura dei Dodici Dodecandri, etc. Con il termine “Filopatridi” i soci dell’Accademia vollero sottolineare il loro impegno di difensori della loro Patria, mentre con l’appellativo di “Rubiconia” si intendeva sottolineare la ferma determinazione di difendere l’identità dello storico fiume Rubicone, tanto contestata da Cesenati e da Riminesi. Lo stemma accademico raffigura, infatti, il fiume Rubicone in veste di divinità, appoggiata ad un’urna rovesciata sul greto, avente in pugno una freccia come se avesse raccolto il dardo che Cesare aveva gettato nell’onda all’atto del suo passaggio sul fiume: di fronte al Dio una Pallade guerriera che svela e difende lo stesso Rubicone. Una corona d’alloro, simbolo della vittoria e dell’eternità, sormontava lo stemma arricchito da un fregio con la scritta “In lucem proferet aetas et ingenium” (il tempo e l’ingegno porteranno alla gloria). Infine le tre lettere greche iniziali del motto “Sapientia animi salus” (sapienza medicina dell’anima). Nel secolo XIX la ‘Rubiconia Simpemenia’ raggiunse il massimo dello splendore e fu punto di riferimento e fucina di personalità eminenti, estendendo la sua influenza culturale su gran parte dell’Italia dando origine a numerose ‘Catecie’ (filiali). Molti accademici di quel tempo meriterebbero di essere meglio conosciuti per la crescita e lo sviluppo che seppero dare alla nostra tradizione culturale. Tale fu la fama raggiunta da questo centro di cultura che George Byron definì Savignano l’”Atene di Romagna”.
Nel 1869 Giosue Carducci ebbe l’incarico di riformare gli Statuti dell’Accademia – furono così aboliti il Calendario greco e i vecchi nomi bucolici e classici e la denominazione dell’Accademia divenne (1876) “Rubiconia Accademia dei Filopatridi” – e nel 1878 gli fu conferito l’incarico di Presidente, prima effettivo e poi in perpetuo “ad honorem”.
Nel 1877 un regio decreto di Vittorio Emanuele II la eresse in Ente Morale e la pose in grado di amministrare a tutti gli effetti civili e giuridici il proprio patrimonio, costituito soprattutto dal vastissimo patrimonio librario, vera ricchezza dell’Accademia, che è andato sempre aumentando nel tempo grazie anche a cospicue donazioni. L’Accademia ha sempre operato intensamente per salvaguardare il prezioso ed antichissimo patrimonio della Biblioteca Accademica e per assicurarne la fruibilità, non solo agli studiosi, ma a tutti i cittadini, molti dei quali provengono dall’estero.
In qualità di Soci dell’Accademia si sono avvicendati uomini di grande prestigio non solo nel campo della letteratura, ma anche in quello dell’arte, delle scienze e della politica. Meritano particolare menzione: Lazzaro Nicola Carnot, René de Chateaubriand, Teodoro Mommsen, Carlo Armellini, Gioacchino Rossini, Massimo d’Azeglio, Aurelio Saffi, Giuseppe Garibaldi, Francesco De Sanctis, Paolo Mantegazza, Gino Vendemini, Giovanni Pascoli, Alfredo Panzini, Marino Moretti, Aldo Spallicci, ecc.
Nel secolo XX l’Accademia ha continuato ad essere attiva, promuovendo iniziative culturali e cerimonie celebrative e commemorative. L’ultimo conflitto mondiale con le sue distruzioni non ha risparmiato l’Accademia savignanese ed il suo prezioso patrimonio, del quale, purtroppo, una parte non trascurabile è andata irrimediabilmente perduta, compreso il prezioso medagliere. Dal 1960, in occasione del I centenario della morte di Bartolomeo Borghesi si è dato inizio alla pubblicazione dei “Quaderni” ove si riporta la molteplice e nutrita attività in atto, comprendendo anche la ristampa di testi e la pubblicazione di nuove opere interessanti prevalentemente l’ambito storico-culturale romagnolo.
Fra gli Accademici del ‘900 spiccano il Sen. Giulio Andreotti, l’On. Gen. S.A. Vincenzo Ruggero Manca, l’On. Dott. Giancarlo Mazzuca, l’On. Cav. Lav. Antonio Patuelli, il Prof. Mario Pazzaglia, il Prof. Fabio Roversi Monaco, l’On. Stefano Servadei, il Card. Achille Silvestrini, Mons. Pietro Sambi, il Gen. C.A.CC Leonardo Gallitelli (già Comandante Generale dell’Arma Carabinieri), l’Arma dei Carabinieri e il Comando Carabinieri Nucleo TPC, il Gen. C.A. CC Dott. Giovanni Nistri (già Comandante Generale dell’Arma Carabinieri), il Gen. C.A. CC Teo Luzi (già Comandante Generale dell’Arma Carabinieri), il Prof. Vittorino Andreoli, la Prof.ssa Maria Rita Parsi, il Prof. Baykar Sivazliyan – già Presidente dell’Unione Armeni d’Italia, il Prof. Valerio Massimo Manfredi, il Prof. Massimo Osanna ed il Cav. Lav. Ing. Mauro Moretti, il Prof. Dino Amadori (Presidente Emerito IRST – Meldola (FC), il Dott. Gianfranco Brunelli (Coordinatore Generale delle esposizioni d’arte dei Musei San Domenico di Forlì), il Prof. Marco Buonocore (Presidente Pontificia Accademia Romana Archeologia presso la Biblioteca Apostolica Vaticana), il Prof. Dott. Bruno Giovanni Gridelli – Direttore UPMC Italy, il M° Andrea Guerra, la Dott.ssa Gloria Manzelli (Dirigente Generale dell’Amministrazione Penitenziaria), il Prof. Alberto Melloni, il M° Paolo Olmi, la Sig.ra Maria Cristina Mazzavillani Muti, il Padre Abate D. Giustino Farnedi OSB, l’On. Dario Franceschini, il Prof. Alberto Melloni, il Prof. Angelo Mazza – Storico d’arte, il Prof. Giorgio Cantelli Forti (Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura e già Preside della Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Bologna), il Dott. Gianvico Camisasca (Console, Vicepresidente FENCO – Federazione Nazionale dei Diplomatici e Consoli Esteri in Italia), Dott. Sergio Mercuri e Prof.ssa Maria Giovanna Fadiga Mercuri (già Ambasciatori d’Italia nella Repubblica di San Marino), Dott. Salvatore Giannella (Pubblicista, Direttore di riviste ed Editore).
La nostra Accademia, come servizio istituzionale, cura sia i servizi di segreteria – tramite telefono o e-mail, intrattenendo a distanza i rapporti con gli studiosi, svolgendo per loro preliminari o verifiche di ricerche, realizzando ed inviando immagini digitali – sia i servizi di accoglienza ed ausilio a visitatori e ricercatori in presenza, come pure la realizzazione di vari progetti connessi alla sua missione culturale. In tali attività realizza ed intrattiene collaborazioni con Università ed Enti di Ricerca nazionali ed internazionali; Istituzioni Scolastiche; Accademie, Istituti di Cultura, Centri Studi; ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane) e Biblioteche del nostro Polo SBN.
In questi ultimi decenni, in particolare, l’Accademia ha lavorato intensamente nella sua attività di diffusione culturale che si esprime, soprattutto, nella divulgazione scientifica, nel far partecipare i cittadini alle attività svolte dall’Istituto e nel coinvolgimento ed interazione con il mondo della scuola. Le iniziative e le manifestazioni culturali dell’Accademia non sono, infatti, riservate agli associati ma, da sempre, aperte alla cittadinanza e a chiunque voglia intervenire.
L’Accademia ha, infatti, promosso frequenti manifestazioni e conferenze con l’intervento di insigni relatori su temi letterari, storici, artistici e scientifici i cui atti sono pubblicati nei “Quaderni” o descritti nel “Notiziario”; divulgate tramite questo sito istituzionale; la stampa (articoli e conferenze stampa); locandine/manifesti affissi; inviti spediti via posta ed e-mail; social media; registrate poi rese fruibili sul nostro sito e sul canale Youtube istituzionali e sui social media. Ulteriori dati relativi alle manifestazioni si possono reperire su questo sito e sul canale Youtube istituzionale: Attività Culturale; Drive Google; Canale Youtube. Tutti i filmati delle nostre manifestazioni culturali sono divulgati e resi fruibili su questo sito istituzionale – cliccando il pulsante azzurro in basso a sinistra “Video e foto eventi” – e sui social media. È stato creato anche un canale Youtube istituzionale (accessibile anche dalla home di questo sito cliccando il pulsante azzurro in basso a sinistra “Canale Youtube”) e si sta caricando di filmati da vedere o scaricare relativi all’attività culturale presente dell’Accademia. Sono stati, inoltre, trasferiti sempre sullo stesso canale Youtube, tutti i filmati delle nostre manifestazioni culturali (conferenze, ecc.) passate, a partire dagli anni ’80, sempre da vedere o scaricare.
Particolarmente suggestive sono, ogni anno: la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico con prolusioni di grande interesse e l’Investitura ufficiale dei nuovi Accademici, nominati in base a chiari meriti acquisiti nei vari settori culturali; la consegna degli Attestati agli Accademici per i 25 anni di iscrizione all’Albo; la solenne commemorazione dei soci defunti.
Dal 1999 l’attività dell’Accademia si è arricchita per la nascita, al suo interno, di un Centro Studi dedicato alla valorizzazione dell’opera di Giancristofano Amaduzzi. Il Centro, il cui nome ufficiale è “Centro per lo studio e la diffusione della conoscenza e valorizzazione della figura e dell’opera di Giancristofano Amaduzzi”, è diretto dal Consiglio Accademico ed è aperto alla collaborazione di tutti gli studiosi interessati. Propone conferenze pubbliche sulla figura e l’opera dell’Amaduzzi e la stampa di inediti dello stesso.
L’Accademia ha, poi, bandito per 32 anni, organizzando 16 edizioni fino al 2019, un concorso biennale, ora sospeso, di carattere interregionale di Lingua Latina per studenti delle Scuole Superiori, con partecipazione assai elevata e qualificata (Concorso Lingua Latina).
In collaborazione col Comune di Savignano viene assegnata, annualmente, la Borsa di Studio “Avv. Gino Vendemini” riservata agli studenti savignanesi, diplomati negli Istituti di Istruzione Superiore delle Province di Forlì-Cesena e Rimini, più meritevoli.
L’Accademia, nel tempo, si è irradiata, dal secolare centro di studi e tradizioni letterarie di Savignano, in tutta Italia ed anche all’estero, contando soci qualificati e prestigiosi e sviluppando una notevole attività di carattere letterario e culturale. Nell’intento di valorizzare, all’interno ed all’esterno, la regione Romagna, l’Accademia ha istituito, fin dal 1958, un premio d’onore denominato “Lôm d’Or”, lampada d’oro, destinato ai romagnoli illustri che onorano, con le opere e con la vita, la loro terra natale. Il simbolo del premio trae origine dall’ode pascoliana dove la Poesia è raffigurata dalla lampada che illumina soavemente le scene e le ore della vita umana più intime e più meste.
L’affinità istituzionale con Accademie, Istituti di Cultura, Centri Studi le porta spesso a collaborare per ricerche, conferenze/convegni, pubblicazioni. Un nutrito numero di essi (circa 50) è inserito nel nostro indirizzario per la spedizione di inviti a manifestazioni e di pubblicazioni. In tale ambito la nostra Rubiconia Accademia ha sottoscritto ufficialmente, l’11 aprile 2016, un Protocollo d’intesa con l’Accademia Nazionale di Agricoltura di Bologna, con sede in Via Castiglione 11. Un rapporto di collaborazione finalizzato alla realizzazione, in coerenza con la propria programmazione e nell’ambito della normativa vigente, di iniziative comuni di promozione e diffusione culturale legate ai temi dell’agricoltura, agroalimentare, ambiente, alimentazione, salute, … che ha dato adito a numerose manifestazioni insieme, partecipate e apprezzate.
La Rubiconia Accademia dei Filopatridi, infine, collabora, ospita e a volte concede il patrocinio culturale gratuito a vari Premi (Concorso di pittura alla memoria del Cav. Dario Montemaggi; Premio Rubicone; Premio di Poesia del Lions Club del Rubicone; Premio Ilario Fioravanti del Rotary club del Rubicone) e numerose presentazioni librarie (v. spazio “Presentazione di libri” in questo sito).