di Ermanno Pasolini
Interessante conferenza alla Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sui tumori. Il presidente Roberto Valducci ha invitato il professore Dino Amadori direttore scientifico emerito dell’Irst, l’Istituto Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola, che ha tenuto una relazione sul tema: “L’evoluzione dell’oncologia. Dall’approccio empirico alla medicina di precisione”. Prima della conferenza il professore Dino Amadori di Santa Sofia, è stato nominato accademico onorario della Filopatridi. Chiarissima la sua esposizione davanti a una platea attenta e interessata a un argomento che, per motivi e interessi diversi, riguarda un po’ tutte le famiglie. “L’oncologia è partita basando le sue scelte terapeutiche sull’empirismo e non su studi validi e controllati e su certezze scientifiche. Ippocrate aveva ipotizzato che i tumori dipendevano dall’accumulo della bile nera nel corpo umano e li curava facendo vomitare i pazienti o provocando loro la diarrea per eliminarla. Nel 1800 invece si cominciò a capire, grazie a Giambattista Morgagni che metteva a confronto le malattie con le varie evoluzioni, che ogni malattia aveva una evoluzione diversa. Poi si capì ancora meglio e si arrivò a individuare che il momento più critico dell’evoluzione della cellula è la divisione della stessa e la sostanza che bloccava questa divisione. Di qui è nata la chemioterapia. Finalmente, quando è progredita la mappatura del corpo umano, si è capito che il tumore è una malattia genetica e di qui sono venute fuori tutte le terapie innovative, quelle cosiddette intelligenti, che vanno a colpire non più a caso ma su bersagli precisi espressi nel dna dei pazienti”.
Poi il professore Dino Amadori ha parlato della situazione dei tumori nella nostra zona. “Pur aumentando ogni anno con circa seimila nuovi casi in Romagna, da noi c’è una riduzione della mortalità e un aumento di sopravvivenza che in Romagna è la più alta in Italia e in Europa. Negli uomini le parti maggiormente colpite sono prostata, polmoni e intestino. Nella donna mammella e intestino. Le ricerche attualmente sono orientate a sviluppare le terapie più innovative basate sulla analisi delle caratteristiche genetiche di ogni singolo”.